GIOVEDÌ 30 GIUGNO
Ore 11.00 - 12.30
Palermo, Palazzo dei Normanni
GEOPOLITICA E GEOECONOMIA DELL’ITALIA (MEDITERRANEA)
Distratti dalla guerra russo-ucraina, l’attenzione dei media si è distolta dal Mediterraneo. La situazione è paradossale per due ordini di motivi: da una parte il concetto di Mediterraneo Allargato (che comprende il Mar Nero) sembra sbiadirsi proprio quando i fatti ne dimostrano la validità; dall’altra mai come in questo momento le tensioni nel mare di mezzo sono in crescita su una traiettoria preoccupante. Stavolta sono le tensioni all’interno della sponda sud a dominare, con rischio di guerra interstatale per la prima volta da molti decenni. Urge un ritorno dell’attenzione, se non altro perché il ruolo del Mediterraneo dal punto di vista geo-economico continua a crescere, tra ZEE e rotte delle materie prime.
MAIN TOPICS
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La situazione navale nel Mediterraneo
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Il fianco sud della NATO
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L’illusione meridiana
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La sponda sud tra sviluppo e rischi
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La riscoperta del grano e delle sue rotte
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La Zona Economica Esclusiva italiana
Introduce e conduce
Marco Comelli, Principal Consultant, Studio Comelli
Saluti Istituzionali
Marco Falcone, Assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Regione Siciliana
La visione strategica della Marina Militare
Massimiliano Lauretti, Capo 3° Reparto Pianificazione e Politica Marittima, Stato Maggiore Marina
La storia infinita: a che punto è la ZEE italiana
Amm. Ispettore (ris.) Fabio Caffio, Ammiraglio in congedo, Marina Militare Italiana
I flussi marittimi dei cereali
Alberto Cozzo, Presidente, Associazione Siciliana Operatori Spedizioni e Logistica
Attenzione al Maghreb. Rischi e opportunità per l’Italia
Giuseppe Manna, Analista geopolitico, Storie D’Oltremare
Il ruolo della Guardia Costiera per la salvaguardia delle risorse marine esclusive e dell’ambiente nelle zone di mare poste sotto la giurisdizione dello Stato
Massimo Di Marco, Capitano di Vascello (CP), Capitanerie di Porto – Guardia Costiera
Caffio Fabio
La storia infinita: a che punto è la ZEE italiana
Ad un anno esatto dalla sua approvazione legislativa la Zee italiana ha fatto qualche passo avanti con la firma degli accordi di delimitazione con Grecia (2021) e Croazia (2022). Restano ancora da definire i confini in varie aree, soprattutto meridionali. La difficoltà a raggiungere intese con i frontisti potrebbe/dovrebbe portare a nostri confini provvisori. Altra priorità sono le norme applicative, tuttora in fase di elaborazione, in materia ambientale ed ittica. Questo determina uno stallo -che è urgente colmare- nell’avvio di progetti di blue economy. Non è ben chiaro infine se la realizzazione di wind farms possa realizzarsi a “norme vigenti” o richieda ulteriori disposizioni.
Ammiraglio in congedo
Caffio Fabio
Marina Militare Italiana
Comelli Marco
Modera le sessioni Geopolitica e geoeconomia dell’Italia (mediterranea) e Eccellenze del territorio, la tradizione non basta
Principal Consultant
Comelli Marco
Studio Comelli
Cozzo Alberto
I flussi marittimi dei cereali
Le rotte marittime assicurano l’approvvigionamento alimentare su scala globale, tenuto conto che 2/3 circa delle merci agricole viaggia per mare, e copre rotte oceaniche. Da qui ne discende la necessità di analizzare i flussi marittimi non solo sotto la specie della scienza della navigazione, ma bensì sotto il più ampio orizzonte della ricerca geopolitica. Indubbiamente il mercato cerealicolo, che costituisce probabilmente la principale fonte di alimentazione, subisce attualmente le conseguenze della guerra in Ucraina, con un immediato impatto sulle catene logistiche ed i trasporti, con la necessità di trasferire i flussi su altre rotte ancora in parte da strutturare.
Presidente
Cozzo Alberto
Associazione Siciliana Operatori Spedizioni e Logistica
Di Marco Massimo
Il ruolo della Guardia Costiera per la salvaguardia delle risorse marine esclusive e dell’ambiente nelle zone di mare poste sotto la giurisdizione dello Stato
Le attività svolte dalla Guardia Costiera possono essere inquadrate nell’ambito delle Coast Guard functions identificate dall’UE con Raccomandazione 1222 del 20/07/2021. In tale contesto si inseriscono le norme nazionali, UE e internazionali che attribuiscono alla Guardia Costiera funzioni di vigilanza e controllo in tema di prevenzione e contrasto degli inquinamenti marini, vigilanza e controllo pesca, sistemi di monitoraggio e informazione del traffico marittimo. Alcuni casi di studio consentono un’analisi di recenti eventi che hanno causato potenziali criticità alla navigazione marittima, e completano la descrizione delle capacità di intervento della Guardia Costiera a salvaguardia delle risorse marine e dell’ambiente nelle zone di mare poste sotto la giurisdizione dello Stato.
Capitano di vascello (CP)
Di Marco Massimo
Capitanerie di Porto - Guardia Costiera
Falcone Marco
Partecipa alla sessione Geopolitica e geoeconomia dell’Italia (mediterranea)
Assessore alle Infrastrutture e Mobilità
Falcone Marco
Regione Siciliana
Lauretti Massimiliano
La visione strategica della Marina Militare
L’intervento ha l’obiettivo di illustrare la visione strategica e l’impronta operativa della Marina Militare, in relazione all’importanza del mare (inteso come principale mezzo di trasporto globale e risorsa di interesse cruciale per l’economia nazionale) dove l’Italia, per vocazione marittima e geografia assurge a indiscusso riferimento; una successiva analisi del contesto geopolitico di riferimento (il c.d. “Mediterraneo Allargato”) e delle sfide ovvero opportunità connesse con il medesimo, messe a sistema con il principale obiettivo della Marina Militare (protezione interessi nazionali) consentiranno di illustrare la sua impronta operativa attraverso lo Strumento Aeronavale.
Capo 3° Reparto Pianificazione e Politica Marittima
Lauretti Massimiliano
Stato Maggiore Marina
Manna Giuseppe
Attenzione al Maghreb. Rischi e opportunità per l’Italia
Il Maghreb è l’area dell’Africa nord-occidentale divisa tra Marocco, Algeria e Tunisia. Si tratta di una regione di grande valore strategico, derivante dalla sua posizione a cavallo tra Europa e Sahel, tra Atlantico e Mediterraneo. Le relazioni tra gli Stati maghrebini sono tali da limitare processi di integrazione politica ed economica, che porterebbero loro grandi benefici. Ne è testimonianza l’Unione per il Maghreb Arabo, comprendente anche la Libia e la Mauritania, incapace di promuovere effettive dinamiche di avvicinamento. Tale frammentazione non significa che la regione sia priva di interesse per il nostro Paese. L’Italia deve però dotarsi di una politica chiara e lungimirante verso il Maghreb, magari cooperando con i partner europei, per cogliere le opportunità e raccogliere le sfide poste da un’area a poche miglia nautiche dalle coste siciliane.
Analista geopolitico
Manna Giuseppe
Storie D’Oltremare